Il Bollettino di luglio della Banca d’Italia traccia un quadro a tinte fosche per l’occupazione nel primo trimestre.
Diminuisce l’occupazione in Italia. Aumentano i Neet. E non ci sono differenze tra Nord e Sud. Non sono incoraggianti i dati rilevati dalla Banca d’Italia per i primi tre mesi di quest’anno.
Nel primo trimestre del 2012 l’occupazione è diminuita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; tale calo ha interessato l’intero territorio nazionale, con una leggera prevalenza del Centro.
Contestualmente, il tasso di disoccupazione è salito dal 10,9% dall’8,6% in particolare a causa del significativo aumento dell’offerta di lavoro cui ha contribuito l’accresciuta partecipazione tra i soggetti in precedenza più distanti dal mercato del lavoro. L’analisi della popolazione di inattivi fra 15 e 64 anni suggerisce, infatti, che sia in atto un processo di restringimento delle aree di tale popolazione più distanti dal mercato del lavoro; il numero di persone che non cerca un’occupazione e non è disponibile a lavorare si è contratto di 749.000 unità (6,3%), mentre quello di chi non cerca lavoro pur essendo disponibile a lavorare è cresciuto.
Anche il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni ha fatto registrare un ritorno alla crescita, cui si aggiunge un peggioramento delle aspettative delle aziende.
Previsioni
L’Istituto di Via Nazionale prevede una chiusura d’anno con un -2% complessivo per la nostra economia. Un calo che dovrebbe assestarsi nel 2013, quando ancora il segno permarrà negativo, ma di poco (-0,2%). L’occupazione calerà ancora di un punto, nell’anno in corso, mentre il tasso di disoccupazione salirà nel 2013 oltre l’11% colpendo maggiormente donne e giovani.
Le liberalizzazioni e la Riforma del mercato del lavoro, se attuate correttamente e senza ulteriori incertezze, dovrebbero introdurre quei mutamenti di carattere strutturale che avranno incidenza positiva sulla capacità di crescita della nostra economia.
Giuseppe Circosta