Ci sono domande alle quali rispondere con esattezza è fondamentale per consentire a un’azienda di attivarsi efficacemente sul fronte del recruiting e dell’employer branding.
Ci sono domande che i responsabili HR di tutte le aziende si pongono sempre prima di elaborare le proprie strategie d’azione per il futuro, per confermare o modificare quelle in atto.
La mia azienda è conosciuta come luogo di lavoro dai neolaureati italiani?
Cosa pensano i neolaureati della mia azienda come luogo di lavoro?
Attraggo i neolaureati di mio interesse?
Conosco i miei competitor sul mercato dei talenti?
Come sono posizionato rispetto ai miei competitor?
Come posso diventare Best Employer of Choice?
Dal 2002, le risposte a queste domande sono nei risultati della Recent Graduate Survey, la ricerca che traccia l’identikit del neolaureato italiano, mediante uno studio approfondito circa le opinioni, gli atteggiamenti e le preferenze dei giovani intervistati.
Con la somministrazione dei questionari ai neolaureati intervenuti a Job Meeting MILANO dello scorso 28 novembre, si è conclusa la fase di raccolta dati della Recent Graduate Survey 2012.
La somministrazione face to face dei questionari è tra gli elementi che rafforzano l’attendibilità della RGS (è l’unica rilevazione ad avere questo tipo di modalità), unitamente ad una pressoché perfetta rappresentatività della situazione nazionale del campione analizzato. Tale campione, infatti, ridisegna su 2.500 casi le distribuzioni di tutti i neolaureati italiani per sesso, area geografica e tipologia di laurea, rispettando le proporzioni espresse nei dati ufficiali del Ministero dell’Università e della Ricerca: il campione, quindi, riproduce un’immagine ridotta ma fedele della popolazione d’origine.
Nei prossimi mesi, grazie all’attività di elaborazione statistica, sarà possibile conoscere le graduatorie relative a Best Employer of Choice, Best Awarness, Best Corporate Brand che decretano il grado di conoscenza e preferenza dei giovani verso le aziende intese come luogo di lavoro.
Contestualmente, sarà possibile estrapolare dati specifici che permettono a ciascuna azienda di rispondere in maniera personalizzata e completa alle sei domande chiave dell’employer branding.
Giuseppe Circosta